Discussione:
Considerazioni sui rapporti fra i Pink Floyd
(troppo vecchio per rispondere)
Valerio HT
2017-08-31 16:43:17 UTC
Permalink
D'altronde nei dischi targati Pink Floyd
post-Waters si sente la mancanza di Waters... o più precisamente
del Waters degli anni 1968-1976 (da A Saucerful Of Secrets ad Animals,
in pratica...).
Forse c'è una spiegazione da aggiungere, anche se per chi conosca
sufficientemente gl'interessi musicali dei singoli membri del gruppo
sarebbe superflua. Ed è semplice. Se da una parte Roger Waters non
sentiva più bisogno degli altri ex-soci, anzi li avvertiva ormai
come "un peso", dall'altra gl'interessi musicali e anche la voglia
di avere un loro spazio espressivo soprattutto di Wright e Gilmour
(scritti in tale ordine non per caso) non erano più compatibili
col Roger Waters post-Animals, anche se per Gilmour ci fu ancora
un po' di spazio per The Wall.
Ecco perché ho spcecificato il Roger Waters da A Saucerful Of Secrets
sino ad Animals (compresi tali due album, fra loro diversissimi, e
che curiosamente nonostante ciò sono stati per molti anni i due album
dei Pink Floyd preferiti da Nick Mason, ma non dagli altri 3 membri
del gruppo)

Ma c'è una cosa di cui nessuno parla, eppure a me sembra evidente.
Nella musica presente in "Endless River", materiale delle sessioni
di The Division Bell poi escluso dall'album, si avverte spesso che
i pezzi erano presenti in forma non completata (proprio perché
erano stati scartati), a volte sembrano poco più che dei "demo",
anche se Gilmour e in parte Mason hanno aggiunto delle parti
registrate nel 2013 per dargli un aspetto di completezza.

Il fatto è che mancava proprio chi invece avrebbe
voluto completare già nel 1993 quei pezzi e realizzare un album
abbastanza diverso da The Division Bell: Richard Wright,
ovviamente. Che era interessato a realizzare un album con
impostazione più "ambientale" e meno cantata di The Division Bell.

Le cose in realtà sono più complesse... in origine il progetto
proposto da Wright era di fare un album doppio con un disco
essenzialmente composto da canzoni pop-rock, e un altro di
musica strumentale e tendenzialmente "ambientale"
Ma a Gilmour e Wright non piaceva troppo l'idea di un disco
interamente strumentale e tendenzialmente "Ambient", e inoltre
reputavano (probabilmente non a torto) che realizzare tale disco doppio
fosse anche meno conveniente da un punto di vista commerciale.
Perciò essi proposero di unire le due cose in un unico disco,
ma di fatto The Division Bell ha spazi ridotti per i pezzi
"ambientali" (come "Cluster One" e *in senso lato* "Marooned")
e invece da molto più spazio ai pezzi in formato canzone.

La cosa non andava tanto bene per Wright, ma Gilmour e Mason
erano in maggioranza (e Gilmour era il leader della band,
anche se dava meno peso alla cosa rispetto a Roger Waters)

Ciò determinò le scelte dei brani per The Division Bell,
in cui il tentativo di fare qualche innovazione presente in
The Endless River risulta molto attenuato. E ci sono pezzi
come "Poles Apart" o "Coming Back To Life" che io trovo
molto meno buoni e interessanti di vari pezzi di
The Endless River: questo perché a David Gilmour piaceva
anche fare quel tipo di pezzi.

Quindi nel 1993 vi erano delle differenze anche fra ciò
che interessava a Gilmour e ciò che interessava a Wright.
Ciò non ha impedito che Wright suonasse delle parti
nel disco On an Island di Gilmour, e che abbia partecipato
al tour dello stesso nel 2006. Che riscosse successo
assai più per i pezzi "vecchi" dei Pink Floyd che per
quelli del Gilmour solista (e ciò non sorprende, ovviamente).

Ma Wright nel 1995 si era dichiarato insoddisfatto
dell'album The Division Bell. Aveva voluto realizzare
un suo album solista, Broken China, avvalendosi per
i testi, la programmazione del computer e alcuni
arrangiamenti dell'opera di Anthony Moore:
Moore è un musicista piuttosto portato alla sperimentazione,
e ha collaborato negli ultimi lavori dei Pink Floyd
"post-Waters".

Broken China è un album a tratti "fragile", con tempi spesso
lenti e il cantato di Wright spesso appare poco soddisfacente,
ma è l'unico esempio di concept album realizzato da un musicista dei
Pink Floyd diverso da Roger Waters. Il suo tema è la storia della
depressione della moglie di Richard Wright: certamente più privato
rispetto alle tematiche globali e politico-sociali di Roger Waters
(dove comunque trovano spazio anche evidenti riferimenti
alla vita personale di Waters), ma comunque è un concept album,
cosa che David Gilmour avrebbe voluto tentare nel primo album
post Waters (A momentary lapse of reason, che io considero
il peggiore a nome dei Pink Floyd), ma non gli riuscì e
quindi il risultato fu AMLOR.

Nel 1996 Gilmour disse che forse i Pink Floyd ormai non
avevano più nulla di nuovo da dire... beh, ma alla fine
del 1985 Waters aveva detto praticamente la stessa cosa:
i Pink Floyd avevano esaurito la loro forza creativa
come gruppo, quindi preferiva continuare come musicista
solista e cantautore.

Il fatto è che dopo l'esperienza non proprio entusiasmante
dell'album solista "About Face" (il secondo album solista
di Gilmour), Gilmour non se la sentiva di proseguire
esclusivamente col suo nome. E non aveva voglia di
smettere di fare album e tour. Quindi ne seguì l'incresciosa
battaglia legale contro Waters, dove Gilmour la spuntò
per un soffio e solo grazie al fatto che era appoggiato
da Nick Mason (da decenni amico di Waters ma a sua volta
assai poco propenso ad abbandonare il nome "Pink Floyd")

Se Wright non fosse di fatto costretto a escludersi
dai Pink Floyd in seguito ad un ultimatum di Waters
nel settembre 1979 (che comunque aveva anche qualche
ragione di farlo), sarebbe stata più facile per Gilmour
la contesa contro Waters. Ma la realtà è che nel 1979
Gilmour era d'accordo con Waters per escludere Wright
dal gruppo, anche se in seguito avrebbe accusato Waters
della cosa e persino di "avere distrutto" Richard Wright
come musicista. Mentre Wright ammise di avere avuto un
periodo di vari anni di crisi personale, ma le cui cause
originali non c'entravano molto con Waters, anche se poi
si aggiunse anche Waters fra le cause della crisi di
Wright. Questioni di punti di vista, oppure questione
di opportunismo di Gilmour? Qualche fatto depone a favore
della seconda ipotesi.

Ad esempio, quando uscì "About Face" nel 1984,
Gilmour fu intervistato anche da un giornalista
della nota rivista musicale italiana "Ciao 2001".
Assumendo come vera che l'intervista riporti correttamente
quanto detto in quella occasione da Gilmour, quando il
gionrlista lo interrò sulla questione dell'abbandono
di Rick Wright, Gilmour rispose che "Wright avrebbe potuto
rimanere o uscire fuori dal gruppo, ha scelto di uscire
e forse è stato meglio così" (il giornalista riportava anche
che dicendo ciò Gilmour aveva fatto un sorriso ironico).

Solamente due anni dopo, all'epoca della battaglia legale
contro Waters per l'acquisizione del diritto di poter
usare il nome del gruppo e anche varie strumentazioni
e altri beni dello stesso, Gilmour però disse cose
piuttosto diverse sulla questione di cui sopra...

Waters riportò che quando disse a Gilmour nel 1979 che aveva
intenzione di far uscire Wright dal gruppo, non solo Gilmour
si dichiarò d'accordo, ma propose anche di far uscire
Nick Mason, in quanto non abbastanza professionale.

Non mi risulta che vi fosssero testimoni per l'episodio
citato da Waters, tranne lui e Gilmour, che se ne guardò
bene dal confermare quanto detto da Waters.

Mi spiace di dover scrivere certe cose, ma se le trovo vere
mi sento che sia giusto scriverle: se Roger Waters ha "peccato"
di eccessivo autoritarismo e del fatto che voleva *unilateralmente*
far sciogliere i Pink Floyd (vedi NOTA 1 poco oltre),
sospetto fortemente che Gilmour abbia agito in maniera assai
opportunista, dicendo le cose che in ogni dato momento gli
conveniva dire. Nel 1979 non era più molto affezionato a Wright
(e ancor meno a Mason, ma se dovessi spiegare il perché questo
post diverrebbe chilometrico...), mentre nonostante i dissidi
sule scelte dei pezzi per The Division Bell, probabilmente
si riaffezionò a Wright in occasione del Tour del 2006.

In effetti alla notizia della morte di Richard Wright
ironia vuole il 15 settembre 2008 (il 15 settembre 1975
fu la data ufficiale di uscita dell'album "Wish You Were Here",
quello preferito da Wright e pare anche da Gilmour,
seppur di poco rispetto a The Dark Side Of The Moon),
Gilmour pianse realmente. Ma se si approfondisce la storia
dei Pink Floyd, si scopre che è ricca di ambiguità e
talvolta anche di contraddizioni.
Le personalità dei Pink Floyd, soprattutto quella di Waters
in particolare, sono complesse, e non si possono valutare
e tantomeno giudicare in modo semplice.

NOTA 1: In anni recenti Roger Waters disse che era giusto
e anche necessario aver voluto uscire dal gruppo, ma che
per decidere pure dello scioglimento dello stesso, avrebbe
dovuto farlo non in maniera unilaterale, ossia da solo
non tenendo in alcun conto il parere degli altri due
rimasti nel gruppo: possiamo considerare tale cosa
come un'ammissione sia pure un po' indiretta da
parte di Waters che in effetti in quella occasione
fu un po' troppo autoritario ed egocentrico.

Per il momento, termino qui...

Chi voglia intervenire, è invitato a farlo (per quelli,
forse pochi,che saranno a leggere, e per gli ancora più pochi
che abbiano voglia di dire la loro...)
Ho cercato di essere il più oggettivo possibile, certamente
su tali questioni è un po' difficile essere al 100% oggettivi,
perché dovremmo staccarci del tutto dalle nostre emozioni,
e non so nemmeno se questo sia giusto, in fondo...

ciao e grazie...

--
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***** it.fan.musica.pink.floyd *****
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Roberto Bianchi
2017-08-31 20:45:02 UTC
Permalink
On Thu, 31 Aug 2017 18:43:17 +0200 in article <oo9eb7$hu5$1
@gioia.aioe.org> Valerio HT <***@people.it> says...
Post by Valerio HT
Chi voglia intervenire, è invitato a farlo (per quelli,
forse pochi,che saranno a leggere, e per gli ancora più pochi
che abbiano voglia di dire la loro...)
Ho cercato di essere il più oggettivo possibile, certamente
su tali questioni è un po' difficile essere al 100% oggettivi,
perché dovremmo staccarci del tutto dalle nostre emozioni,
e non so nemmeno se questo sia giusto, in fondo...
intervengo solo per dare un parere, non conoscendo assolutamente la
storia. mi trovo d'accordo, non penso esista nessuno che la pensi al
contrario, che sia Waters che gli altri abbiano perso un pezzo
importante della loro carriera.
mi ricordo benissimo il mio rammarico nel tour dell'88 di AMLOR per
l'assenza di Waters, ancor di più perchè non ne sapevo il motivo, e
ancora oggi mi chiedo come avrei potuto saperlo.
quindi lo chiedo a te: come fai a sapere tutte queste cose? :-)
non mi pare sia solo frutto di riviste.
grazie di nuovo per il bellissimo articolo che ho letto interamente e
che rileggerò di nuovo + volte in futuro: merita uno spazio migliore
della pur amata usenet
Valerio HT
2017-09-01 04:56:26 UTC
Permalink
Post by Roberto Bianchi
intervengo solo per dare un parere, non conoscendo assolutamente la
storia. mi trovo d'accordo, non penso esista nessuno che la pensi al
contrario, che sia Waters che gli altri abbiano perso un pezzo
importante della loro carriera.
mi ricordo benissimo il mio rammarico nel tour dell'88 di AMLOR per
l'assenza di Waters, ancor di più perchè non ne sapevo il motivo, e
ancora oggi mi chiedo come avrei potuto saperlo.
quindi lo chiedo a te: come fai a sapere tutte queste cose? :-)
non mi pare sia solo frutto di riviste.
Valerio HT:
Allora ne deduco che non hai frequentato il NG nei suoi primi anni
(2003, 2004...), ne' il NG precedente, che esiste tuttora ma è
vuoto (free.it.musica.pink.pinkfloyd). C'erano altri assai informati
sulla storia del gruppo.

Comunque dalle riviste ho imparato parecchio, parlo di diverse
riviste, qualcuna anche di strumenti musicali (che aveva intervistato
David Gilmour). Dei Pink Floyd ho iniziato a leggere nelle riviste
dal 1970, ma li conoscevo ancora prima, il mio primo album di loro
è stato A Saucerful Of Secrets a inizio luglio del 1969, ma avevo
ascoltato qualche pezzo come Arnold Layne, See Emily Play
(singoli) e qualche pezzo di The Piper at the gates of dawn
ancora prima, fra dicembre 1968 e la primavera del 1969.
Nelle mie fonti vi sono stati anche parecchi libri.

E poi anche su Internet sono apparse molte notizie, articoli,
anche interviste.

Me ne sono occupato molto di saper il più possibile sul conto
dei Pink Floyd, diciamo dal 1970 a oggi.

Sono uno dei due fondatori di questo NG che stai leggendo
(l'altro, Pino Pinto, da parecchi anni non è qui presente
per suoi impegni)
Post by Roberto Bianchi
grazie di nuovo per il bellissimo articolo che ho letto interamente e
che rileggerò di nuovo + volte in futuro: merita uno spazio migliore
della pur amata usenet
Valerio HT:
Allora ti do qualcosa d'altro da leggere: alcuni articoli scritti
nei primi mesi del 2004 da me per questo NG, per un saggio
intitolato "Lo Stilema Errante". La parola "errante" sta per
"che si muove in continuazione", e si riferisce al continuo
divenire della musica dei Pink Floyd, passando per stili e
generi diversi. Purtroppo essendo molto impegnativo ed
essendomi io bloccato prima della recensione del primo
album "The Piper At The Gates Of Dawn" (perché temevo di
urtare la sensibilità degli entusiasti Barrettiani che
allora erano presenti... non tutto di quell'album mi
piace, dicendo le cose come stanno), praticamente mi
ero fermato a fine luglio 1967 (The Piper è stato pubblicato
il 5 agosto 1977). Inizio la storia da ben prima, dagli
esordi dei singoli membri del gruppo (attorno al 1961-62),
e poi parlo parecchio del periodo 1966-estate 1967, in cui
il gruppo già esisteva con la formazione del primo album
(veramente la formazione era già quella almeno dalla
estate del 1965), ossia Barrett, Wright, Waters, Mason.

Avverto che c'è qualche "distrazione" (poche però):
ad esempio, nel Prologo (mi pare) dico di 27 milioni
di copie di The Wall vendute in USA secondo la RIAA:
in realtà si trattava di 27 milioni di dischi contando
i due dischi fi ogni album, e quindi di 13,5 milioni di
album. L'attuale conto degli album di The Wall venduti
in USA è però di 23 milioni, e 15 milioni per
The Dark Side Of The Moon: tuttavia a livello mondiale
le copie di The Dark Side Of The Moon hanno già da
qualche anno superato i 40 milioni, quindi forse
risulta ancora TDSOTM il loro album con maggior
numero di cope vendute (ma certamente The Wall quello
che ha realizzato maggiori incassi...)

Per i dati mondiali al momento non ho sottomano le
fonti più attendibili, mentre per i dati USA c'è questo
sito della RIAA:

https://www.riaa.com/gold-platinum/?tab_active=top_tallies&ttt=T1A
#search_section

(il link è un po' lungo, eventualmente selezionalo e mettilo
nella finestra d'input degli indirizzi Internet nel tuo
browser)

Devo decidermi a scriverla e pubblicarla quella recensione
di The Piper (che sarebbe la seconda parte dell'articolo
numero 5 de "Lo Stilema Errante". Della terza parte dello
articolo n.5 avevo scritto una bozza con accenni degli
articoli 6 e 7, che assai di recento ho un po' rivisto
e aggiornato. Anzi la pubblico sul NG subito dopo
questo articolo, attenzione che è molto lunga...

Ecco dove puoi trovare gli articoli che avevo pubbliato
de "Lo Stilema Errante":

http://digilander.libero.it/floyder/Res/Stilema_Errante.htm

O puoi trovarli anche facendo la ricerca su Google
immettendo come input proprio "Lo Stilema Errante",
ma se funziona li link è assai più comodo cliccarlo
direttamente...

Ciao Roberto, ti saluto e ti ringrazio.

--
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Valerio HT
2017-09-01 05:36:21 UTC
Permalink
Post by Valerio HT
Devo decidermi a scriverla e pubblicarla quella recensione
di The Piper (che sarebbe la seconda parte dell'articolo
numero 5 de "Lo Stilema Errante". Della terza parte dello
articolo n.5 avevo scritto una bozza con accenni degli
articoli 6 e 7, che assai di recento ho un po' rivisto
e aggiornato. Anzi la pubblico sul NG subito dopo
questo articolo, attenzione che è molto lunga...
Valerio HT:
L'ho appena inviata al NG, attenzione che è lunga ben 18 kilobytes
e mi pare quasi 300 linee...

Ciao e grazie

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Ruggero
2017-09-01 16:19:03 UTC
Permalink
Post by Valerio HT
Devo decidermi a scriverla e pubblicarla quella recensione
di The Piper (che sarebbe la seconda parte dell'articolo
numero 5 de "Lo Stilema Errante". Della terza parte dello
articolo n.5 avevo scritto una bozza con accenni degli
articoli 6 e 7, che assai di recento ho un po' rivisto
e aggiornato. Anzi la pubblico sul NG subito dopo
questo articolo, attenzione che è molto lunga...
ma perchè non vedo il post che hai citato qua sopra?
Uso Albasani.. che stia perdendo colpi?
Valerio HT
2017-09-02 00:27:04 UTC
Permalink
Post by Ruggero
ma perchè non vedo il post che hai citato qua sopra?
Uso Albasani.. che stia perdendo colpi?
Valerio HT:
Puo' darsi che Albasani ponga un limite alla dimensione
in kilobytes e/o al numero di righe per singolo post.
Nel caso di quel mio post, ho detto che è di 18 kilobtyes,
ma poi mi sono accorto che è invece di circa 16 kilobytes.

Che non mi sembra poi una dimensione "esagerata", però non so
come sia impostato il newserver di Albasani.

Faccio una prova. Divido in due parti quel post e le metto sotto
il tuo post entrambe, vediamo se stavolta ti arrivano...
le ho anche un po' "limate" per cercare di contenere entrambe
sotto 8192 caratteri (8 Kilobytes)

Ciao Ruggero

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Valerio HT
2017-09-02 01:21:50 UTC
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Valerio HT ha pensato forte :

Per motivi non chiari non arriva sotto
il tuo post la prima parte dell'articolo
(la 5.3_1), quindi l'ho posta SOTTO la
seconda parte: quindi dev'essere letto
in tale ordine, prima la parte 5.3_1,
per ora in fondo al subthread, e poi
la 5.3_2, spedita PRIMA di essa

Puoi guardare se ora vedi le due parti?
Ciao e grazie

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Valerio HT
2017-09-02 00:30:54 UTC
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BOZZA INIZIALE DELLA TERZA PARTE DE: LO STILEMA ERRANTE 5
Sottoparte 5_3_1

E qualche assaggio molto sintetico degli articoli 6, 7 etc.
(con qualche aggiunta recentissima al momento in cui scrivo,
dell'Agosto 2017)

Questo è un articolo temporaneo... ma secondo me
vale lo stesso la pena di leggerlo.

N.B.2: Vi rammento che potete trovare gli articoli
ufficialmente pubblicati del mio LO STILEMA ERRANTE qui:

http://digilander.libero.it/floyder/Res/Stilema_Errante.htm

Mentre questo non è stato ufficialmente pubblicato sinora,
anche perché è ancora una bozza.

NOTA 3: Ringrazio Vito-Seldon per l'ospitalità degli articoli
nel suo sito.

E iniziamo...

1) Syd Barrett con la sua voglia di esplorare nuove sonorità
e nuove forme artistiche di suoni e immagini, e la sua esplosiva
creatività, fa uscire i Pink Floyd dal campicello Rhythm and Blues
per portarli verso sentieri di ricerca e sperimentazione ben al
di là del Pop e Rock "consueti". Da un punto di vista strumentale
il gruppo non poteva contare su musicisti tecnicamente preparati,
e in fondo anche come vocalist nessuno poteva dirsi eccellente:
migliore Barrett ma non strepitoso. Barrett quindi introdusse
nel gruppo gli elementi che mancavano affinché potesse assumere
una sua personalità, una sua connotazione caratteristica.
Creatività, improvvisazione, cogliere spunti da ogni tecnica
sonora particolare alla loro portata, o sviluppare essi stessi
qualche tecnica nuova (come è il caso del suono "circolare"
dell'Azimuth Co-ordinator), imparare a sfruttare come nessun
artista "Pop" aveva fatto prima di loro le possibilità tecniche
dello studio di registrazione, l'utilizzo dei rumori e suoni
ambientali... e muoversi in maniera talvolta quasi svincolata
dalle teorie canoniche della melodia e della tonalità, che
seguivano in realtà anche i gruppi rock innovatori di allora
e pure i gruppi rock dei decenni successivi, innovativi o meno
che siano stati o siano tuttora.

2) Cio' agisce come un potente catalizzatore nei riguardi della
formazione di un metodo di approccio alla creazione e alla esecuzione
della musica: che viene assimilato attivamente dagli altri componenti
del gruppo. Finalmente Waters e Wright soprattutto, ma anche Mason,
avevano trovato il modo di poter esprimere il proprio potenziale
creativo, nonostante le limitazioni tecniche, come nel caso di
Waters: che non era certo "virtuoso" come bassista, però,
potenzialmente, era un grande compositore musicale, e sarebbe divenuto
uno dei migliori parolieri della storia del rock/pop.
Wright era un po' più preparato musicalmente, rispetto a Waters,
ma meno ricco d'idee "di base", meno "protagonista" e
meno capace di costruire progetti globali. Quanto alla scrittura
di testi, in pochi anni fu evidente che Waters non aveva "rivali"
all'interno dei Pink Floyd e dopo poco fu evidente
che aveva non più di 3 o 4 rivali in tutta la storia del rock;
I nomi dei suoi rivali nei testi?

Bob Dylan (premio Nobel per la Letteratura)
John Lennon
Neil Young
Peter Hammill, che è stato anche il leader storico dei
Van Der Graaf Generator, uno dei migliori gruppi nella storia
del rock progressivo; per chi non lo conosca:

http://www.ondarock.it/rockedintorni/vandergraafgenerator.htm

Comunque sia, a metà del 1967 Wright e soprattutto Waters iniziano
ad essere capaci di poter continuare quel percorso musicale innovativo
le cui basi erano state gettate da Syd Barrett.

3) In teoria, visto il notevole talento di Barrett, si poteva pensare
che una stimolazione delle "potenzialità latenti" degli altri membri
del gruppo avrebbe ulteriormente espanso le possibilità espressive
del gruppo, ma...

4) Da una parte proprio in quel periodo (estate 1967) Barrett inizia
a "cedere" sotto le pressioni a cui era sottoposto, e diviene instabile
come artista (e pure umanamente), "inadattato" al mondo del gran
business musicale e artistico: Barrett era IL Creativo allo stato puro,
NON colui che sfruttava la creatività, sua o degli altri che fosse.
Se c'è stato qualcuno, nel mondo della musica "Pop/Rock" conosciuta dal
gran pubblico, che si avvicinava più di chiunque altro alla immagine
dell'Artista Per La Sua Arte, questi senza dubbio è stato ovviamente
proprio Roger Keith "Syd" Barrett.

5) E vi era anche un altro aspetto, allora non ancora evidente:
L'arte di Barrett era fondalmentalmente istintiva e poco strutturabile.
L'arte degli ex-studenti di Architettura suoi compagni di gruppo,
invece, era decisamente assai più orientata verso la strutturazione,
soprattutto nel caso di Waters. Con Barrett ci si era spinti a dilatare
molto i pezzi, partendo però da UNA idea base e introducendo via via
una serie di variazioni e improvvisazioni. Cio' era al di la' dei
confini della "forma-canzone"... ma non era ancora una struttura
che superava il limite della "idea-base", per svilupparsi in
un'aggregazione di più tematiche musicali collegate fra loro,
un po' come i diversi movimenti di un'opera sinfonica: quello che
comunemente chiamiamo "SUITE", in sostanza.

In realtà Waters, Wright e Mason non erano ancora del tutto pronti
ad una costruzione "matura" di tale forma organizzata di più temi,
ma la strada che avevano davanti era quella, era lì che potevano
dar luogo all'evoluzione in atto della propria creatività e capacità
artistica, e lì sarebbero andati a parare.

6) Nell'autunno del 1967 divenne evidente che la strada di Barrett
era sempre più divergente da quella degli altri Pink Floyd.
Syd Barrett non mostrava alcun segno di voler
espandere ulteriormente le dimensioni espressive in forme complesse
E strutturate, anzi iniziava a perdere interesse per le forme
più tecniche e sperimentali. I pezzi nuovi che proponeva erano
ormai tutti riconducibili in maniera netta alla "forma-canzone",
e si trattava di canzoni che non entusiasmavano più
gli altri membri del gruppo.

7) A quel punto, le potenzialità espressive di Waters, Wright
e Mason rischiavano di rimanere bloccate. Anche se già dopo
solamente due giorni dall'uscita nei negozi di "The Piper at
the gates of Dawn", a quanto pare si fece la prima seduta di
registrazione di "Set The Controls For The Heart Of The Sun",
pezzo di Roger Waters e non di Syd Barrett, come è noto.
Waters, Wright e Mason apparivano sempre più interessati
ad allontanarsi ancora di più dalle forme musicali tipiche
del rock o della canzone Pop, proprio mentre Syd Barrett,
al contrario, si stava lasciando alle spalle le sue proprie
espressioni maggiormente sperimentali. E come è noto, era
Syd Barrett "la stella" del gruppo, colui che calamitava
le attenzioni di managers e produttori, che spesso consideravano
del tutto secondario l'apporto degli altri membri del gruppo.

NOTA del 2017: in realtà Waters, Wright e Mason avvertivano anche
la pressione dell'industria discografica che allora premeva
soprattutto per avere dischi "singoli", con canzoni che
avessero i requisiti per aver successo popolare e vendere.
E di canzoni Barrett ne faceva, ma non del tipo che
l'industria discografica di allora riteneva potesse avere
successo. In seguito Waters e Wright avrebbero fatto alcuni
pezzi per dischi "singoli", ma non ebbero grande
successo popolare: anche Waters doveva ancora
"aggiustare il tiro". Però nel lato B del singolo
"Point Me At The Sky" (di Waters), c'era nientemeno
che la versione in studio di Careful With That Axe, Eugene
(a nome di Waters, Wright, Mason, Gilmour): un pezzo che
avrebbe riscosso grande successo nella versione live
di Ummagumma e che sarebbe stato eseguito in concerto per
anni: persino una volta durante la tournèe del 1977 di
Animals (che si chiamava "In The Flesh"... il nome
vi ricorda qualcosa di The Wall, vero?);

SEGUE
Valerio HT
2017-09-02 00:32:10 UTC
Permalink
Continua dalla parte 5.3_1 (questa è 5.3_2)

il concerto fu quello del 9 Maggio 1977 all'Oakland Coliseum:

https://it.wikipedia.org/wiki/Careful_with_That_Axe,_Eugene
https://en.wikipedia.org/wiki/Careful_with_That_Axe,_Eugene

8) Da qui inevitabilmente, oltre ovviamente che per la crisi psichica
di Barrett, si poteva capire che esisteva un solo modo per gli
altri membri del gruppo per sfuggire al "vicolo cieco" in cui
rischiavano di finire, con conseguente disfacimento del gruppo
e fine del "sogno di successo e popolarità" che comunque nutrivano.
E per poter affermare loro stessi come protagonisti musicali
attivi e non più "nell'ombra del genio pazzo".

9) Qualcuno, che si era fatto assai notare su questo NG e in quello
precedente, una volta disse che "A Saucerful Of Secrets" gli
appariva sin troppo palesemente "un figlio di The Piper".
La realtà è che il pezzo "title-track" dell'album ASOS,
la sua gemma più fulgida, NON avrebbe potuto essere costruito
con Syd Barrett. Perché proprio quel pezzo, praticamente una
"mini-suite" di 12 minuti, era la concretizzazione, il manifesto
tangibile di quella tendenza alla strutturazione delle idee
musicali in forme più complesse, in modo da comporre suites formate
di varie parti collegate fra loro, che NON era mai stata propria
di Barrett e tantomeno del Barrett dopo l'estate del 1967.
Qui Gilmour inizia a portare qualcosa di suo, per il momento
in modo abbastanza limitato.

10) ASOS è del 1968 e durante gran parte del 1969 i Pink Floyd
tentano una strutturazione più complessa assemblando parti di
pezzi già composti e altri nuovi, che prendono la forma delle
suites "The Man" e "The Journey", ma loro stessi non sono tanto
convinti dei risultati, così ritentano con "The Amazing Pudding"
che diverrà poi "Atom Heart Mother" nel 1970: questa volta però
la maggior parte delle idee presenti nella suite è composta
esclusivamente per la suite stessa e non si "disperde" come
era successo con "The Man & The Journey", che costituì una
specie di "serbatoio" da cui attinsero i veri album pubblicati
nel 1969: un po' "Ummagumma" ma soprattutto "More".

Anche Atom Heart Mother però alla fine non convince i Pink Floyd,
e viene il turno del "The Return Of The Son Of Nothing", ossia
di "Echoes", nel 1971. Ventiquattro idee di base per questa
suite, combinate poi fra loro in modo da fornire il pezzo che
ben conosciamo, "LA Suite" per antonomasia dei Pink Floyd,
ancor più di quanto lo fosse stata Atom Heart Mother,
per la quale sentirono di dover chiamare in aiuto Ron Geesin,
avendo essi forti problemi con le orchestrazioni. Anche delle
sue stesse orchestrazioni, peraltro, Geesin non rimase poi
molto soddisfatto. Con "Echoes", invece, sono solamente loro
quattro, più i fonici. Di quella invece rimasero soddisfatti,
anche se qualche anno dopo il testo di Echoes sarebbe apparso
come un "rimasuglio psichedelico del passato" al suo autore,
Waters, e anche Gilmour ha quasi sempre escluso il pezzo dai
concerti dei Pink Floyd post-Waters, perché pure lui si sentiva
a disagio col testo. Ora mi aspetto l'ennesima volta in cui
a questo punto qualcuno mi domanda COSA imbarazzasse Gilmour
in quel testo. La spiegazione più chiara l'ha data non Gilmour,
non Waters (autore del testo), ma Mason, e quasi senza parole,
usando un linguaggio gestuale: più o meno Mason ha detto
che le parole di Echoes davano troppo un senso di... e qui
invece di continuare a parole, faceva delle facce e smorfie
che indicavano chiaramente una grottesca caricatura di
uno "Stoned Freak": il messaggio di Mason era chiaro, e già
lo conoscevamo; già qualche anno dopo "Meddle", i Pink Floyd
e soprattutto Roger Waters, non volevano più alcun riferimento
palese al periodo del "Flower Power" e al "libero sballo".
Anzi si puo' dire che questa tendenza inizia già nel momento
stesso in cui "Meddle" appare nelle classifiche, a fine 1971.

11) Ma la suite non era l'obiettivo finale di Waters, e in parte
anche degli altri. La realizzazione più compiuta di Waters
sarebbe avvenuta con la concretizzazione del Concept-Album.
Altra forma espressiva che sarebbe divenuta tipicissima di
Waters, ma che non lo era affatto per Syd Barrett.
Mentre Meddle si trova nelle sue migliori posizioni in classifica,
è già quasi del tutto composto quell'album che poi avrebbe preso
il titolo di "The Dark Side Of The Moon". E dal 1972 i Pink Floyd
prendono la strada dell'album concettuale, dove i diversi pezzi
sono tutti in funzione di un tema concettuale e non musicale,
che agisce da conduttore e aggregatore degli stessi. Non sono
certamente i primi a creare album "Concept". Ma loro fanno
cinque album concept consecutivi, sino a "The Final Cut",
e dopo Waters continuerà a strutturare come album concettuali
tutti i suoi dischi solisti. Anche Wright riesce a fare un suo
concept-album con "Broken China" nel 1996.

12) I punti dal numero 1 al numero 8 saranno parte integrante
della prosecuzione de "Lo Stilema Errante", in pratica sono
la terza parte de: "Il Pifferaio oltre la soglia", diciamo
allo stato di bozza per ora; la versione finita sarà comunque
più estesa e dettagliata.
La seconda parte de "Il Pifferaio oltre la soglia" conclude
il discorso iniziato nella prima parte, vedi articolo:
"Assaggio de Lo Stilema Errante 5", e soprattutto analizza
il disco "The Piper" e il suo contesto di lavoro.
Non ho ancora valutato la dimensione di questo quinto articolo,
ma ad occhio mi sa che sia "mostruosa"... per coloro che hanno
programmi sofisticati per il controllo dei messaggi scaricati
dai newserver, manderò un preavviso indicando la dimensione
del messaggio finito, altrimenti chi si diletta con Dialog,
Hamster, Agent e altri software meno limitati di Outlook Express
a porre dei limiti alle dimensioni dei post scaricati, mi sa che
rischia di non scaricare quell'articolo... ;-)

Probabilmente deciderò di escludere la terza parte dal
quinto articolo e di metterla direttamente nel sesto articolo,
questo per lo svilupp dei punti da 1 a 8.

Piché i punti da 9 a 11 sono invece anticipazioni assai
sintetiche di argomenti trattati negli articoli numero 6
e numero 7, li sivlupperò appunto in quegli articoli.

Tutto diviene, e tutto scorre.

Francamente, spero che lo leggiate questo articolo...
Se vi è piaciuto lo stile seguito per questa bozza,
per favore fatemelo sapere. Gli articoli "ufficiali"
hanno una diversa costruzione, se andate a leggerli
o rileggerli potete vedere quale.

Però in post precedenti ho più volte detto che cambierei
qualcosa rispetto alle scelte di costruzione fatte per
quegli articoli. Ad esempio, è inutile dare la lista dei
bootleg o ROIO di tutti i concerti reperibili, come stavo
facendo in qualche articolo di quelli pubblicati, per gli
scopi che si propone "LO STILEMA ERRANTE". Ha invece senso
indicare qualche ROIO di particolare importanza che mostri
le variazioni fra le versioni in studio e quelle live
di ogni album, ad esempio.

Ciao e grazie per eventuali pareri, richieste,
suggerimenti, contributi di ogni genere...

*************************************
********** VALERIO HT ***************
Coofondatore it.fan.musica.pink-floyd
Valerio HT
2017-09-02 01:14:15 UTC
Permalink
Valerio HT ha sostenuto :

sottoparte 5.3_1 BOZZA INIZIALE

E qualche assaggio molto sintetico degli articoli 6, 7 etc.
(con qualche aggiunta recentissima al momento in cui scrivo,
dell'Agosto 2017)

Questo è un articolo temporaneo... ma penso che
valga la pena di leggerlo.

N.B.2: Potete trovare gli articoli ufficialmente pubblicati
del mio LO STILEMA ERRANTE qui:

http://digilander.libero.it/floyder/Res/Stilema_Errante.htm

Mentre questo non è stato ufficialmente pubblicato sinora,
anche perché è ancora una bozza.

NOTA 3: Ringrazio Vito-Seldon per l'ospitalità degli articoli
nel suo sito.

Iniziamo.

1) Syd Barrett con la sua voglia di esplorare nuove sonorità
e nuove forme artistiche di suoni e immagini, e la sua esplosiva
creatività, fa uscire i Pink Floyd dal campicello Rhythm and Blues
per portarli verso sentieri di ricerca e sperimentazione ben al
di là del Pop e Rock "consueti". Da un punto di vista strumentale
il gruppo non poteva contare su musicisti tecnicamente preparati,
e in fondo anche come vocalist nessuno poteva dirsi eccellente:
migliore Barrett ma non strepitoso. Barrett quindi introdusse
nel gruppo gli elementi che mancavano affinché potesse assumere
una sua personalità, una sua connotazione caratteristica.
Creatività, improvvisazione, cogliere spunti da ogni tecnica
sonora particolare alla loro portata, o sviluppare essi stessi
qualche tecnica nuova (come è il caso del suono "circolare"
dell'Azimuth Co-ordinator), imparare a sfruttare come nessun
artista "Pop" aveva fatto prima di loro le possibilità tecniche
dello studio di registrazione, l'utilizzo dei rumori e suoni
ambientali... e muoversi in maniera talvolta quasi svincolata
dalle teorie canoniche della melodia e della tonalità, che
seguivano in realtà anche i gruppi rock innovatori di allora
e pure i gruppi rock dei decenni successivi, innovativi o meno
che siano stati o siano tuttora.

2) Cio' agisce come un potente catalizzatore nei riguardi della
formazione di un metodo di approccio alla creazione e alla esecuzione
della musica: che viene assimilato attivamente dagli altri componenti
del gruppo. Finalmente Waters e Wright soprattutto, ma anche Mason,
avevano trovato il modo di poter esprimere il proprio potenziale
creativo, nonostante le limitazioni tecniche, come nel caso di
Waters: che non era certo "virtuoso" come bassista, però,
potenzialmente, era un grande compositore musicale, e sarebbe divenuto
uno dei migliori parolieri della storia del rock/pop.
Wright era un po' più preparato musicalmente, rispetto a Waters,
ma meno ricco d'idee "di base", meno "protagonista" e
meno capace di costruire progetti globali. Quanto alla scrittura
di testi, in pochi anni fu evidente che Waters non aveva "rivali"
all'interno dei Pink Floyd e dopo poco fu evidente
che aveva non più di 3 o 4 rivali in tutta la storia del rock;
I nomi dei suoi rivali nei testi?

Bob Dylan (premio Nobel per la Letteratura)
John Lennon
Neil Young
Peter Hammill, che è stato anche il leader storico dei
Van Der Graaf Generator, uno dei migliori gruppi nella storia
del rock progressivo;

Comunque sia, a metà del 1967 Wright e soprattutto Waters iniziano
ad essere capaci di poter continuare quel percorso musicale innovativo
le cui basi erano state gettate da Syd Barrett.

3) In teoria, visto il notevole talento di Barrett, si poteva pensare
che una stimolazione delle "potenzialità latenti" degli altri membri
del gruppo avrebbe ulteriormente espanso le possibilità espressive
del gruppo, ma...

4) Da una parte proprio in quel periodo (estate 1967) Barrett inizia
a "cedere" sotto le pressioni a cui era sottoposto, e diviene instabile
come artista (e pure umanamente), "inadattato" al mondo del gran
business musicale e artistico: Barrett era IL Creativo allo stato puro,
NON colui che sfruttava la creatività, sua o degli altri che fosse.
Se c'è stato qualcuno, nel mondo della musica "Pop/Rock" conosciuta dal
gran pubblico, che si avvicinava più di chiunque altro alla immagine
dell'Artista Per La Sua Arte, questi senza dubbio è stato ovviamente
proprio Roger Keith "Syd" Barrett.

5) E vi era anche un altro aspetto, allora non ancora evidente:
L'arte di Barrett era fondalmentalmente istintiva e poco strutturabile.
L'arte degli ex-studenti di Architettura suoi compagni di gruppo,
invece, era decisamente assai più orientata verso la strutturazione,
soprattutto nel caso di Waters. Con Barrett ci si era spinti a dilatare
molto i pezzi, partendo però da UNA idea base e introducendo via via
una serie di variazioni e improvvisazioni. Cio' era al di la' dei
confini della "forma-canzone"... ma non era ancora una struttura
che superava il limite della "idea-base", per svilupparsi in
un'aggregazione di più tematiche musicali collegate fra loro,
un po' come i diversi movimenti di un'opera sinfonica: quello che
comunemente chiamiamo "SUITE", in sostanza.

In realtà Waters, Wright e Mason non erano ancora del tutto pronti
ad una costruzione "matura" di tale forma organizzata di più temi,
ma la strada che avevano davanti era quella, era lì che potevano
dar luogo all'evoluzione in atto della propria creatività e capacità
artistica, e lì sarebbero andati a parare.

6) Nell'autunno del 1967 divenne evidente che la strada di Barrett
era sempre più divergente da quella degli altri Pink Floyd.
Syd Barrett non mostrava alcun segno di voler
espandere ulteriormente le dimensioni espressive in forme complesse
E strutturate, anzi iniziava a perdere interesse per le forme
più tecniche e sperimentali. I pezzi nuovi che proponeva erano
ormai tutti riconducibili in maniera netta alla "forma-canzone",
e si trattava di canzoni che non entusiasmavano più
gli altri membri del gruppo.

7) A quel punto, le potenzialità espressive di Waters, Wright
e Mason rischiavano di rimanere bloccate. Anche se già dopo
solamente due giorni dall'uscita nei negozi di "The Piper at
the gates of Dawn", a quanto pare si fece la prima seduta di
registrazione di "Set The Controls For The Heart Of The Sun",
pezzo di Roger Waters e non di Syd Barrett, come è noto.
Waters, Wright e Mason apparivano sempre più interessati
ad allontanarsi ancora di più dalle forme musicali tipiche
del rock o della canzone Pop, proprio mentre Syd Barrett,
al contrario, si stava lasciando alle spalle le sue proprie
espressioni maggiormente sperimentali. E come è noto, era
Syd Barrett "la stella" del gruppo, colui che calamitava
le attenzioni di managers e produttori, che spesso consideravano
del tutto secondario l'apporto degli altri membri del gruppo.

NOTA del 2017: in realtà Waters, Wright e Mason avvertivano anche
la pressione dell'industria discografica che allora premeva
soprattutto per avere dischi "singoli", con canzoni che
avessero i requisiti per aver successo popolare e vendere.
E di canzoni Barrett ne faceva, ma non del tipo che
l'industria discografica di allora riteneva potesse avere
successo. In seguito Waters e Wright avrebbero fatto alcuni
pezzi per dischi "singoli", ma non ebbero grande
successo popolare: anche Waters doveva ancora
"aggiustare il tiro". Però nel lato B del singolo
"Point Me At The Sky" (di Waters), c'era nientemeno
che la versione in studio di Careful With That Axe, Eugene
(a nome di Waters, Wright, Mason, Gilmour): un pezzo che
avrebbe riscosso grande successo nella versione live
di Ummagumma e che sarebbe stato eseguito in concerto per
anni: persino una volta durante la tournèe del 1977 di
Animals (che si chiamava "In The Flesh"... il nome
vi ricorda qualcosa di The Wall, vero?);

--

SEGUE
Ruggero
2017-09-04 06:34:39 UTC
Permalink
Post by Valerio HT
Continua dalla parte 5.3_1 (questa è 5.3_2)
[CUTTONE]

questo l'ho visto..
grazie
Post by Valerio HT
Ciao e grazie per eventuali pareri, richieste,
suggerimenti, contributi di ogni genere...
*************************************
********** VALERIO HT ***************
Coofondatore it.fan.musica.pink-floyd
Valerio HT
2017-09-02 00:38:20 UTC
Permalink
BOZZA INIZIALE DELLA TERZA PARTE DE: LO STILEMA ERRANTE 5
sottoparte 5.3_1

E qualche assaggio molto sintetico degli articoli 6, 7 etc.
(con qualche aggiunta recentissima al momento in cui scrivo,
dell'Agosto 2017)

Questo è un articolo temporaneo... ma secondo me
vale lo stesso la pena di leggerlo.

N.B.2: Vi rammento che potete trovare gli articoli
ufficialmente pubblicati del mio LO STILEMA ERRANTE qui:

http://digilander.libero.it/floyder/Res/Stilema_Errante.htm

Mentre questo non è stato ufficialmente pubblicato sinora,
anche perché è ancora una bozza.

NOTA 3: Ringrazio Vito-Seldon per l'ospitalità degli articoli
nel suo sito.

E iniziamo...

1) Syd Barrett con la sua voglia di esplorare nuove sonorità
e nuove forme artistiche di suoni e immagini, e la sua esplosiva
creatività, fa uscire i Pink Floyd dal campicello Rhythm and Blues
per portarli verso sentieri di ricerca e sperimentazione ben al
di là del Pop e Rock "consueti". Da un punto di vista strumentale
il gruppo non poteva contare su musicisti tecnicamente preparati,
e in fondo anche come vocalist nessuno poteva dirsi eccellente:
migliore Barrett ma non strepitoso. Barrett quindi introdusse
nel gruppo gli elementi che mancavano affinché potesse assumere
una sua personalità, una sua connotazione caratteristica.
Creatività, improvvisazione, cogliere spunti da ogni tecnica
sonora particolare alla loro portata, o sviluppare essi stessi
qualche tecnica nuova (come è il caso del suono "circolare"
dell'Azimuth Co-ordinator), imparare a sfruttare come nessun
artista "Pop" aveva fatto prima di loro le possibilità tecniche
dello studio di registrazione, l'utilizzo dei rumori e suoni
ambientali... e muoversi in maniera talvolta quasi svincolata
dalle teorie canoniche della melodia e della tonalità, che
seguivano in realtà anche i gruppi rock innovatori di allora
e pure i gruppi rock dei decenni successivi, innovativi o meno
che siano stati o siano tuttora.

2) Cio' agisce come un potente catalizzatore nei riguardi della
formazione di un metodo di approccio alla creazione e alla esecuzione
della musica: che viene assimilato attivamente dagli altri componenti
del gruppo. Finalmente Waters e Wright soprattutto, ma anche Mason,
avevano trovato il modo di poter esprimere il proprio potenziale
creativo, nonostante le limitazioni tecniche, come nel caso di
Waters: che non era certo "virtuoso" come bassista, però,
potenzialmente, era un grande compositore musicale, e sarebbe divenuto
uno dei migliori parolieri della storia del rock/pop.
Wright era un po' più preparato musicalmente, rispetto a Waters,
ma meno ricco d'idee "di base", meno "protagonista" e
meno capace di costruire progetti globali. Quanto alla scrittura
di testi, in pochi anni fu evidente che Waters non aveva "rivali"
all'interno dei Pink Floyd e dopo poco fu evidente
che aveva non più di 3 o 4 rivali in tutta la storia del rock;
I nomi dei suoi rivali nei testi?

Bob Dylan (premio Nobel per la Letteratura)
John Lennon
Neil Young
Peter Hammill, che è stato anche il leader storico dei
Van Der Graaf Generator, uno dei migliori gruppi nella storia
del rock progressivo;

Comunque sia, a metà del 1967 Wright e soprattutto Waters iniziano
ad essere capaci di poter continuare quel percorso musicale innovativo
le cui basi erano state gettate da Syd Barrett.

3) In teoria, visto il notevole talento di Barrett, si poteva pensare
che una stimolazione delle "potenzialità latenti" degli altri membri
del gruppo avrebbe ulteriormente espanso le possibilità espressive
del gruppo, ma...

4) Da una parte proprio in quel periodo (estate 1967) Barrett inizia
a "cedere" sotto le pressioni a cui era sottoposto, e diviene instabile
come artista (e pure umanamente), "inadattato" al mondo del gran
business musicale e artistico: Barrett era IL Creativo allo stato puro,
NON colui che sfruttava la creatività, sua o degli altri che fosse.
Se c'è stato qualcuno, nel mondo della musica "Pop/Rock" conosciuta dal
gran pubblico, che si avvicinava più di chiunque altro alla immagine
dell'Artista Per La Sua Arte, questi senza dubbio è stato ovviamente
proprio Roger Keith "Syd" Barrett.

5) E vi era anche un altro aspetto, allora non ancora evidente:
L'arte di Barrett era fondalmentalmente istintiva e poco strutturabile.
L'arte degli ex-studenti di Architettura suoi compagni di gruppo,
invece, era decisamente assai più orientata verso la strutturazione,
soprattutto nel caso di Waters. Con Barrett ci si era spinti a dilatare
molto i pezzi, partendo però da UNA idea base e introducendo via via
una serie di variazioni e improvvisazioni. Cio' era al di la' dei
confini della "forma-canzone"... ma non era ancora una struttura
che superava il limite della "idea-base", per svilupparsi in
un'aggregazione di più tematiche musicali collegate fra loro,
un po' come i diversi movimenti di un'opera sinfonica: quello che
comunemente chiamiamo "SUITE", in sostanza.

In realtà Waters, Wright e Mason non erano ancora del tutto pronti
ad una costruzione "matura" di tale forma organizzata di più temi,
ma la strada che avevano davanti era quella, era lì che potevano
dar luogo all'evoluzione in atto della propria creatività e capacità
artistica, e lì sarebbero andati a parare.

6) Nell'autunno del 1967 divenne evidente che la strada di Barrett
era sempre più divergente da quella degli altri Pink Floyd.
Syd Barrett non mostrava alcun segno di voler
espandere ulteriormente le dimensioni espressive in forme complesse
E strutturate, anzi iniziava a perdere interesse per le forme
più tecniche e sperimentali. I pezzi nuovi che proponeva erano
ormai tutti riconducibili in maniera netta alla "forma-canzone",
e si trattava di canzoni che non entusiasmavano più
gli altri membri del gruppo.

7) A quel punto, le potenzialità espressive di Waters, Wright
e Mason rischiavano di rimanere bloccate. Anche se già dopo
solamente due giorni dall'uscita nei negozi di "The Piper at
the gates of Dawn", a quanto pare si fece la prima seduta di
registrazione di "Set The Controls For The Heart Of The Sun",
pezzo di Roger Waters e non di Syd Barrett, come è noto.
Waters, Wright e Mason apparivano sempre più interessati
ad allontanarsi ancora di più dalle forme musicali tipiche
del rock o della canzone Pop, proprio mentre Syd Barrett,
al contrario, si stava lasciando alle spalle le sue proprie
espressioni maggiormente sperimentali. E come è noto, era
Syd Barrett "la stella" del gruppo, colui che calamitava
le attenzioni di managers e produttori, che spesso consideravano
del tutto secondario l'apporto degli altri membri del gruppo.

NOTA del 2017: in realtà Waters, Wright e Mason avvertivano anche
la pressione dell'industria discografica che allora premeva
soprattutto per avere dischi "singoli", con canzoni che
avessero i requisiti per aver successo popolare e vendere.
E di canzoni Barrett ne faceva, ma non del tipo che
l'industria discografica di allora riteneva potesse avere
successo. In seguito Waters e Wright avrebbero fatto alcuni
pezzi per dischi "singoli", ma non ebbero grande
successo popolare: anche Waters doveva ancora
"aggiustare il tiro". Però nel lato B del singolo
"Point Me At The Sky" (di Waters), c'era nientemeno
che la versione in studio di Careful With That Axe, Eugene
(a nome di Waters, Wright, Mason, Gilmour): un pezzo che
avrebbe riscosso grande successo nella versione live
di Ummagumma e che sarebbe stato eseguito in concerto per
anni: persino una volta durante la tournèe del 1977 di
Animals (che si chiamava "In The Flesh"... il nome
vi ricorda qualcosa di The Wall, vero?);

SEGUE
Valerio HT
2017-09-02 00:55:02 UTC
Permalink
sottoparte 5.3_1 BOZZA INIZIALE

E qualche assaggio molto sintetico degli articoli 6, 7 etc.
(con qualche aggiunta recentissima al momento in cui scrivo,
dell'Agosto 2017)

Questo è un articolo temporaneo... ma secondo me
vale lo stesso la pena di leggerlo.

N.B.2: Vi rammento che potete trovare gli articoli
ufficialmente pubblicati del mio LO STILEMA ERRANTE qui:

http://digilander.libero.it/floyder/Res/Stilema_Errante.htm

Mentre questo non è stato ufficialmente pubblicato sinora,
anche perché è ancora una bozza.

NOTA 3: Ringrazio Vito-Seldon per l'ospitalità degli articoli
nel suo sito.

Iniziamo...

1) Syd Barrett con la sua voglia di esplorare nuove sonorità
e nuove forme artistiche di suoni e immagini, e la sua esplosiva
creatività, fa uscire i Pink Floyd dal campicello Rhythm and Blues
per portarli verso sentieri di ricerca e sperimentazione ben al
di là del Pop e Rock "consueti". Da un punto di vista strumentale
il gruppo non poteva contare su musicisti tecnicamente preparati,
e in fondo anche come vocalist nessuno poteva dirsi eccellente:
migliore Barrett ma non strepitoso. Barrett quindi introdusse
nel gruppo gli elementi che mancavano affinché potesse assumere
una sua personalità, una sua connotazione caratteristica.
Creatività, improvvisazione, cogliere spunti da ogni tecnica
sonora particolare alla loro portata, o sviluppare essi stessi
qualche tecnica nuova (come è il caso del suono "circolare"
dell'Azimuth Co-ordinator), imparare a sfruttare come nessun
artista "Pop" aveva fatto prima di loro le possibilità tecniche
dello studio di registrazione, l'utilizzo dei rumori e suoni
ambientali... e muoversi in maniera talvolta quasi svincolata
dalle teorie canoniche della melodia e della tonalità, che
seguivano in realtà anche i gruppi rock innovatori di allora
e pure i gruppi rock dei decenni successivi, innovativi o meno
che siano stati o siano tuttora.

2) Cio' agisce come un potente catalizzatore nei riguardi della
formazione di un metodo di approccio alla creazione e alla esecuzione
della musica: che viene assimilato attivamente dagli altri componenti
del gruppo. Finalmente Waters e Wright soprattutto, ma anche Mason,
avevano trovato il modo di poter esprimere il proprio potenziale
creativo, nonostante le limitazioni tecniche, come nel caso di
Waters: che non era certo "virtuoso" come bassista, però,
potenzialmente, era un grande compositore musicale, e sarebbe divenuto
uno dei migliori parolieri della storia del rock/pop.
Wright era un po' più preparato musicalmente, rispetto a Waters,
ma meno ricco d'idee "di base", meno "protagonista" e
meno capace di costruire progetti globali. Quanto alla scrittura
di testi, in pochi anni fu evidente che Waters non aveva "rivali"
all'interno dei Pink Floyd e dopo poco fu evidente
che aveva non più di 3 o 4 rivali in tutta la storia del rock;
I nomi dei suoi rivali nei testi?

Bob Dylan (premio Nobel per la Letteratura)
John Lennon
Neil Young
Peter Hammill, che è stato anche il leader storico dei
Van Der Graaf Generator, uno dei migliori gruppi nella storia
del rock progressivo;

Comunque sia, a metà del 1967 Wright e soprattutto Waters iniziano
ad essere capaci di poter continuare quel percorso musicale innovativo
le cui basi erano state gettate da Syd Barrett.

3) In teoria, visto il notevole talento di Barrett, si poteva pensare
che una stimolazione delle "potenzialità latenti" degli altri membri
del gruppo avrebbe ulteriormente espanso le possibilità espressive
del gruppo, ma...

4) Da una parte proprio in quel periodo (estate 1967) Barrett inizia
a "cedere" sotto le pressioni a cui era sottoposto, e diviene instabile
come artista (e pure umanamente), "inadattato" al mondo del gran
business musicale e artistico: Barrett era IL Creativo allo stato puro,
NON colui che sfruttava la creatività, sua o degli altri che fosse.
Se c'è stato qualcuno, nel mondo della musica "Pop/Rock" conosciuta dal
gran pubblico, che si avvicinava più di chiunque altro alla immagine
dell'Artista Per La Sua Arte, questi senza dubbio è stato ovviamente
proprio Roger Keith "Syd" Barrett.

5) E vi era anche un altro aspetto, allora non ancora evidente:
L'arte di Barrett era fondalmentalmente istintiva e poco strutturabile.
L'arte degli ex-studenti di Architettura suoi compagni di gruppo,
invece, era decisamente assai più orientata verso la strutturazione,
soprattutto nel caso di Waters. Con Barrett ci si era spinti a dilatare
molto i pezzi, partendo però da UNA idea base e introducendo via via
una serie di variazioni e improvvisazioni. Cio' era al di la' dei
confini della "forma-canzone"... ma non era ancora una struttura
che superava il limite della "idea-base", per svilupparsi in
un'aggregazione di più tematiche musicali collegate fra loro,
un po' come i diversi movimenti di un'opera sinfonica: quello che
comunemente chiamiamo "SUITE", in sostanza.

In realtà Waters, Wright e Mason non erano ancora del tutto pronti
ad una costruzione "matura" di tale forma organizzata di più temi,
ma la strada che avevano davanti era quella, era lì che potevano
dar luogo all'evoluzione in atto della propria creatività e capacità
artistica, e lì sarebbero andati a parare.

6) Nell'autunno del 1967 divenne evidente che la strada di Barrett
era sempre più divergente da quella degli altri Pink Floyd.
Syd Barrett non mostrava alcun segno di voler
espandere ulteriormente le dimensioni espressive in forme complesse
E strutturate, anzi iniziava a perdere interesse per le forme
più tecniche e sperimentali. I pezzi nuovi che proponeva erano
ormai tutti riconducibili in maniera netta alla "forma-canzone",
e si trattava di canzoni che non entusiasmavano più
gli altri membri del gruppo.

7) A quel punto, le potenzialità espressive di Waters, Wright
e Mason rischiavano di rimanere bloccate. Anche se già dopo
solamente due giorni dall'uscita nei negozi di "The Piper at
the gates of Dawn", a quanto pare si fece la prima seduta di
registrazione di "Set The Controls For The Heart Of The Sun",
pezzo di Roger Waters e non di Syd Barrett, come è noto.
Waters, Wright e Mason apparivano sempre più interessati
ad allontanarsi ancora di più dalle forme musicali tipiche
del rock o della canzone Pop, proprio mentre Syd Barrett,
al contrario, si stava lasciando alle spalle le sue proprie
espressioni maggiormente sperimentali. E come è noto, era
Syd Barrett "la stella" del gruppo, colui che calamitava
le attenzioni di managers e produttori, che spesso consideravano
del tutto secondario l'apporto degli altri membri del gruppo.

NOTA del 2017: in realtà Waters, Wright e Mason avvertivano anche
la pressione dell'industria discografica che allora premeva
soprattutto per avere dischi "singoli", con canzoni che
avessero i requisiti per aver successo popolare e vendere.
E di canzoni Barrett ne faceva, ma non del tipo che
l'industria discografica di allora riteneva potesse avere
successo. In seguito Waters e Wright avrebbero fatto alcuni
pezzi per dischi "singoli", ma non ebbero grande
successo popolare: anche Waters doveva ancora
"aggiustare il tiro". Però nel lato B del singolo
"Point Me At The Sky" (di Waters), c'era nientemeno
che la versione in studio di Careful With That Axe, Eugene
(a nome di Waters, Wright, Mason, Gilmour): un pezzo che
avrebbe riscosso grande successo nella versione live
di Ummagumma e che sarebbe stato eseguito in concerto per
anni: persino una volta durante la tournèe del 1977 di
Animals (che si chiamava "In The Flesh"... il nome
vi ricorda qualcosa di The Wall, vero?);

--

SEGUE
Valerio HT
2017-09-02 01:04:05 UTC
Permalink
Dopo dura riflessione, Ruggero ha scritto :
[OMISSIS]

sottoparte 5.3_1 BOZZA INIZIALE

E qualche assaggio molto sintetico degli articoli 6, 7 etc.
(con qualche aggiunta recentissima al momento in cui scrivo,
dell'Agosto 2017)

Questo è un articolo temporaneo... ma penso che
valga la pena di leggerlo.

N.B.2: Potete trovare gli articoli ufficialmente pubblicati
del mio LO STILEMA ERRANTE qui:

http://digilander.libero.it/floyder/Res/Stilema_Errante.htm

Mentre questo non è stato ufficialmente pubblicato sinora,
anche perché è ancora una bozza.

NOTA 3: Ringrazio Vito-Seldon per l'ospitalità degli articoli
nel suo sito.

Iniziamo.

1) Syd Barrett con la sua voglia di esplorare nuove sonorità
e nuove forme artistiche di suoni e immagini, e la sua esplosiva
creatività, fa uscire i Pink Floyd dal campicello Rhythm and Blues
per portarli verso sentieri di ricerca e sperimentazione ben al
di là del Pop e Rock "consueti". Da un punto di vista strumentale
il gruppo non poteva contare su musicisti tecnicamente preparati,
e in fondo anche come vocalist nessuno poteva dirsi eccellente:
migliore Barrett ma non strepitoso. Barrett quindi introdusse
nel gruppo gli elementi che mancavano affinché potesse assumere
una sua personalità, una sua connotazione caratteristica.
Creatività, improvvisazione, cogliere spunti da ogni tecnica
sonora particolare alla loro portata, o sviluppare essi stessi
qualche tecnica nuova (come è il caso del suono "circolare"
dell'Azimuth Co-ordinator), imparare a sfruttare come nessun
artista "Pop" aveva fatto prima di loro le possibilità tecniche
dello studio di registrazione, l'utilizzo dei rumori e suoni
ambientali... e muoversi in maniera talvolta quasi svincolata
dalle teorie canoniche della melodia e della tonalità, che
seguivano in realtà anche i gruppi rock innovatori di allora
e pure i gruppi rock dei decenni successivi, innovativi o meno
che siano stati o siano tuttora.

2) Cio' agisce come un potente catalizzatore nei riguardi della
formazione di un metodo di approccio alla creazione e alla esecuzione
della musica: che viene assimilato attivamente dagli altri componenti
del gruppo. Finalmente Waters e Wright soprattutto, ma anche Mason,
avevano trovato il modo di poter esprimere il proprio potenziale
creativo, nonostante le limitazioni tecniche, come nel caso di
Waters: che non era certo "virtuoso" come bassista, però,
potenzialmente, era un grande compositore musicale, e sarebbe divenuto
uno dei migliori parolieri della storia del rock/pop.
Wright era un po' più preparato musicalmente, rispetto a Waters,
ma meno ricco d'idee "di base", meno "protagonista" e
meno capace di costruire progetti globali. Quanto alla scrittura
di testi, in pochi anni fu evidente che Waters non aveva "rivali"
all'interno dei Pink Floyd e dopo poco fu evidente
che aveva non più di 3 o 4 rivali in tutta la storia del rock;
I nomi dei suoi rivali nei testi?

Bob Dylan (premio Nobel per la Letteratura)
John Lennon
Neil Young
Peter Hammill, che è stato anche il leader storico dei
Van Der Graaf Generator, uno dei migliori gruppi nella storia
del rock progressivo;

Comunque sia, a metà del 1967 Wright e soprattutto Waters iniziano
ad essere capaci di poter continuare quel percorso musicale innovativo
le cui basi erano state gettate da Syd Barrett.

3) In teoria, visto il notevole talento di Barrett, si poteva pensare
che una stimolazione delle "potenzialità latenti" degli altri membri
del gruppo avrebbe ulteriormente espanso le possibilità espressive
del gruppo, ma...

4) Da una parte proprio in quel periodo (estate 1967) Barrett inizia
a "cedere" sotto le pressioni a cui era sottoposto, e diviene instabile
come artista (e pure umanamente), "inadattato" al mondo del gran
business musicale e artistico: Barrett era IL Creativo allo stato puro,
NON colui che sfruttava la creatività, sua o degli altri che fosse.
Se c'è stato qualcuno, nel mondo della musica "Pop/Rock" conosciuta dal
gran pubblico, che si avvicinava più di chiunque altro alla immagine
dell'Artista Per La Sua Arte, questi senza dubbio è stato ovviamente
proprio Roger Keith "Syd" Barrett.

5) E vi era anche un altro aspetto, allora non ancora evidente:
L'arte di Barrett era fondalmentalmente istintiva e poco strutturabile.
L'arte degli ex-studenti di Architettura suoi compagni di gruppo,
invece, era decisamente assai più orientata verso la strutturazione,
soprattutto nel caso di Waters. Con Barrett ci si era spinti a dilatare
molto i pezzi, partendo però da UNA idea base e introducendo via via
una serie di variazioni e improvvisazioni. Cio' era al di la' dei
confini della "forma-canzone"... ma non era ancora una struttura
che superava il limite della "idea-base", per svilupparsi in
un'aggregazione di più tematiche musicali collegate fra loro,
un po' come i diversi movimenti di un'opera sinfonica: quello che
comunemente chiamiamo "SUITE", in sostanza.

In realtà Waters, Wright e Mason non erano ancora del tutto pronti
ad una costruzione "matura" di tale forma organizzata di più temi,
ma la strada che avevano davanti era quella, era lì che potevano
dar luogo all'evoluzione in atto della propria creatività e capacità
artistica, e lì sarebbero andati a parare.

6) Nell'autunno del 1967 divenne evidente che la strada di Barrett
era sempre più divergente da quella degli altri Pink Floyd.
Syd Barrett non mostrava alcun segno di voler
espandere ulteriormente le dimensioni espressive in forme complesse
E strutturate, anzi iniziava a perdere interesse per le forme
più tecniche e sperimentali. I pezzi nuovi che proponeva erano
ormai tutti riconducibili in maniera netta alla "forma-canzone",
e si trattava di canzoni che non entusiasmavano più
gli altri membri del gruppo.

7) A quel punto, le potenzialità espressive di Waters, Wright
e Mason rischiavano di rimanere bloccate. Anche se già dopo
solamente due giorni dall'uscita nei negozi di "The Piper at
the gates of Dawn", a quanto pare si fece la prima seduta di
registrazione di "Set The Controls For The Heart Of The Sun",
pezzo di Roger Waters e non di Syd Barrett, come è noto.
Waters, Wright e Mason apparivano sempre più interessati
ad allontanarsi ancora di più dalle forme musicali tipiche
del rock o della canzone Pop, proprio mentre Syd Barrett,
al contrario, si stava lasciando alle spalle le sue proprie
espressioni maggiormente sperimentali. E come è noto, era
Syd Barrett "la stella" del gruppo, colui che calamitava
le attenzioni di managers e produttori, che spesso consideravano
del tutto secondario l'apporto degli altri membri del gruppo.

NOTA del 2017: in realtà Waters, Wright e Mason avvertivano anche
la pressione dell'industria discografica che allora premeva
soprattutto per avere dischi "singoli", con canzoni che
avessero i requisiti per aver successo popolare e vendere.
E di canzoni Barrett ne faceva, ma non del tipo che
l'industria discografica di allora riteneva potesse avere
successo. In seguito Waters e Wright avrebbero fatto alcuni
pezzi per dischi "singoli", ma non ebbero grande
successo popolare: anche Waters doveva ancora
"aggiustare il tiro". Però nel lato B del singolo
"Point Me At The Sky" (di Waters), c'era nientemeno
che la versione in studio di Careful With That Axe, Eugene
(a nome di Waters, Wright, Mason, Gilmour): un pezzo che
avrebbe riscosso grande successo nella versione live
di Ummagumma e che sarebbe stato eseguito in concerto per
anni: persino una volta durante la tournèe del 1977 di
Animals (che si chiamava "In The Flesh"... il nome
vi ricorda qualcosa di The Wall, vero?);

--

SEGUE
Roberto Bianchi
2017-09-01 12:20:45 UTC
Permalink
On Fri, 01 Sep 2017 06:56:26 +0200 in article <ooap9q$aqk$1
@gioia.aioe.org> Valerio HT <***@people.it> says...
Post by Valerio HT
Allora ne deduco che non hai frequentato il NG nei suoi primi anni
(2003, 2004...),
no, non seguo più i PF da tempo e poi non ho più approfondito. nell'88
non c'era internet, ed avevo saputo del concerto per puro caso da un
giornale di provincia. pensavo di essere solo al mondo :-D anche quando
sono andato al concerto, salvo poi vedere che c'erano migliaia di
persone :-D
Post by Valerio HT
http://digilander.libero.it/floyder/Res/Stilema_Errante.htm
ok, starò sintonizzato, grazie!
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